Bloccato il Canale di Suez – La nave a Gibilterra fa un’inversione a U della rotta e devia su Capo di Buona Speranza

Rotta nave

Appare ormai chiaro che la sospensione della navigazione nel Canale di Suez non sarà un problema a breve soluzione, l’infrastruttura rimarrà bloccata al traffico delle navi, fino a quando la portacontainer ultra large Ever Given da oltre 20.000 Teu non sarà disincagliata. Una rotta, questa, da cui transita il 12% del commercio mondiale sulle linee Asia-Mediterraneo, Asia-Europa, ma anche sulle le rotte Intra – Regionali per i traffici del Centro Africa e Africa del Nord. 

Le prime ripercussioni si avvertono già al livello globale nei settori dello shipping, della logistica e della logistica portuale. Un effetto a catena che a breve avrà ripercussioni sui mercati petroliferi e sul commercio globale.

Ever Given di proprietà della compagnia armatoriale giapponese Shoei Kisen è operata dalla taiwanese Evergreen, dal 23 marzo alle ore  06,00 (UTC) è insabbiata all’imboccatura sud del Canale di Suez, dalle prime ore sul posto lavorano incessantemente i rimorchiatori nel tentativo di disincagliare la nave che è a pieno carico, e le operazioni per il momendo, non hanno prodotto alcun risultato. Sono inoltre impegnate nelle operazioni di soccorso le società Nippon Salvage (giapponese) e Smit Salvage (olandese).

La nave ha una  copertura di indennizzo P&I Club UK ( associazioni mutualistiche specializzate in coperture) – secondo quanto riferito da Reuters-  lo scafo e i macchinari sono assicurati nel mercato giapponese. I danni già ammontano a milioni di dollari, anche se la nave venisse  rapidamente disincagliata, poiché Shoei Kisen e i suoi assicuratori potrebbero affrontare richieste di risarcimento da parte dell’Autorità del Canale di Suez per la perdita delle entrate e da parte di altre compagnie armatoriali per aver dovuto deviare rotta. Potrebbero esserci anche richieste di risarcimento per i danni all’infrastruttura stessa del Canale.

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P&I Club UK sarà tenuta a coprire tutti i rischi di terzi per danni causati al carico durante il transito, rischi di danni ambientali e lesioni, sebbene fino al momento non ci siano state segnalazioni di inquinamento, di feriti o danni al carico. Mentre il costo dell’operazione di salvataggio ricade sull’assicuratore dello scafo e del macchinario. Tuttavia, secondo gli esperti, la maggior parte di queste richieste di risarcimento potrebbero essere nuovamente assicurate attraverso un programma gestito dal gruppo internazionale di P&I Clubs.

HMM Rotterdam arrivata a Gibilterra, compie un’inversione di rotta e devia su Capo di Buona Speranza:
Intanto in queste ore, come messo in luce dall’analista di settore e Ceo di SeaIntelligence Consulting il danese Lars Jensen, si sono verificati casi di navi che, giunte allo stretto di Gibilterra, hanno invertito la rotta.

Osservando la rotta tracciata dal transito della portacontainer HMM Rotterdam (una ultra-large da 24 mila teu) sulla tratta Regno Unito-Singapore, è visibile nella mappa che, poche ore fa, allo Stretto di Gibilterra ha effettuato un’inversione a U della rotta e, invece di dirigersi verso est in direzione di Suez, ha deviato a sud verso il Capo di Buona Speranza.

 

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