Confitarma al CNEL: “Non si lasci indietro componenti fondamentali dello shipping”

Luca Sisto

ROMA – Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha riunito il gruppo di lavoro sulla logistica, la riunione è stata presieduta dal consigliere Nereo Marcucci ed ha visto la presenza del presidente dell’organo, Tiziano Treu. Durante l’incontro  sono stati auditi i rappresentanti delle associazioni dei trasporti in merito all’attuazione del PNRR.

Per Confitarma è intervenuto il direttore generale Luca Sisto, evidenziando come la transizione ecologica nel settore marittimo sia  già in atto da tempo: “negli ultimi anni” – ha sottolineato Sisto – “gli armatori italiani hanno fatto la loro parte, investendo decine di miliardi di euro per mantenere e incrementare le elevate performance ambientali che pongono le loro flotte ai vertici delle best practices green internazionali”.
Inoltre, ha aggiunto “diversi partner europei, attraverso i fondi stanziati dal Next Generation EU, stanno investendo risorse pubbliche per sostenere gli ulteriori importanti passi che le rispettive aziende del settore marittimo saranno chiamate ad effettuare sulla via della transizione ecologica”.

Riguardo al decreto attuativo che dovrà definire i criteri di accesso per il settore alle risorse stanziate con il Fondo Complementare, il direttore di Confitarma ha evidenziato alcune possibili criticità, sebbene  specificandoo di non avere notizie dettagliate circa i contenuti di tale decreto che è già stato firmato dal ministro Giovannini.

“Innanzitutto – ha affermato Luca Sisto – se fosse confermato che il decreto esclude diverse categorie di naviglio o tipologie di traffico si creerebbe un problema di competitività per diverse importanti imprese italiane”.

Inoltre, dei 500 milioni stanziati dalla norma, sembrerebbe che, la componente dell’incentivo dedicata alle nuove costruzioni (225 milioni) non sarà parametrata all’effettivo valore e innovazione green prevista nel progetto di costruzione della nave. “Ciò significa generare un ingiustificato vantaggio concorrenziale per chi è arrivato in ritardo nell’attuare la scelta green”.

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Altra perplessità espressa dal direttore di Confitarma riguarda la localizzazione geografica dei traffici oggetto di incentivazione. “Costringere una nave a operare in una data area geografica è una forte limitazione per il settore dello shipping che, in molti casi, non può programmare nel lungo periodo i porti scalati. Se il driver dell’incentivo è effettivamente la transizione green, non possiamo tenere conto solo della fase di costruzione della nave ma anche dell’attività alla quale la stessa verrà adibita che, in molti casi, è nel mercato globale”. “Confitarma chiede dunque al CNEL di supportare presso le Istituzioni competenti e il Governo in primis, le istanze dell’armamento affinché il Paese non lasci indietro alcune componenti fondamentali dello shipping ugualmente coinvolte nel processo di transizione ecologica”

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