Confitarma, Grimaldi tenta l’ultima mediazione

Emanuele Grimaldi
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ROMA– La crisi di Confitarma si acuisce di giorno in giorno. Dopo le dimissioni dell’armatore d’Amico, di Italia Marittima e del gruppo Messina, nelle redazioni dei giornali è arrivato un comunicato di Grandi Navi Veloci (la compagnia di navigazione controllata da Gianluigi Aponte) che annuncia ufficialmente l’uscita da Confitarma. La nota di GNV dice: “GNV constatata con profonda amarezza che non è più possibile individuare in Confitarma la coesione interna, coerenza e rappresentatività, necessarie a rendere l’associazione capace di esprimere con autorevolezza e ai più alti livelli le istanze di un settore come il nostro, fondamentale per l’economia del Paese e che si prepara ad affrontare sfide importanti dentro e fuori i confini nazionali. La ricerca di coesione intrapresa nelle ultime settimane non ha prodotto una soluzione bilanciata; i problemi di rappresentatività non paiono oggi risolvibili. Questo ci costringe a prendere la decisione dolorosa di uscire dai perimetri dell’Associazione, a cui l’azienda ha molto contribuito negli anni, per poter stimolare con maggiore serenità un confronto con tutto il comparto.
Anche durante lo scorso weekend il direttivo di Confitarma ha cercato di riportare serenità nel settore armatoriale tentando di ricucire tra il presidente uscente, Manuel Grimaldi, e i responsabili delle più importanti compagnie convocate a Roma insieme ai tre saggi che sono gli armatori incaricati a metà giugno di recarsi a Genova e a Napoli per intervistare gli iscritti a Confitarma sul candidato alla presidenza da presentare al nuovo consiglio. Tra i convocati anche Mario Mattioli, armatore napoletano del settore rimorchiatori, primo nei sondaggi, il quale avrebbe aderito a fare un passo indietro per favorire una presidenza tecnica di dodici mesi alla quale sarebbe stato chiamato l’attuale direttore generale Gennaro Fiore, 65 anni, napoletano Ma a quanto pare la scelta di un dirigente interno per ritornare ad una situazione di equilibrio non sarebbe stata sufficiente per far ritornare pace e serenità nel settore armatoriale nazionale. Pertanto malgrado la disponibilità di Fiore la proposta sarebbe stata ritirata. Il gruppo di dissidenti ha fatto presente che Confitarma, in un momento difficile per l’armamento nazionale, ha bisogno di un armatore di prestigio alla presidenza e non di un tecnico prossimo ad andare in pensione e inoltre il nome scelto ( Mattioli ) per la successione a Grimaldi rappresenta troppo il gruppo del settore rimorchio e poco le compagnie. Intanto, proprio in queste ore il presidente Grimaldi, sta portando avanti un estremo tentativo di riconciliazione soprattutto per evitare che prendano forma le voci secondo cui i dimissionari sarebbero disponibili a creare una nuova associazione degli armatori italiani. In altre parole: scissione.
Roberto Nappi
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