LIVORNO – Nell’orizonte del trasporto marittimo di container, secondo i maggiori analisti internazionali, ci sarebbe la normalizzazione delle tariffe e per le shipping company la riduzione dei profitti rispetto alle cifre record di quest’anno e dello scorso anno. Per Drewry e Blue Alpha Capital questo sarebbe un processo drastico, già a partire dal prossimo anno, altri intravedono una calo più graduale delle tariffe guidato da una contrazione della domanda già iniziata, dall’inflazione e dai cambiamenti nella spesa dei consumatori.
Drewry
Secondo la britannica Drewry, quest’anno i vettori marittimi avranno un profitto record pari a 270 miliardi di dollari, equivalente al PIL della Finlandia. Drewry vede, tuttavia, un drastico calo dei profitti il prossimo anno, quasi dimezzandosi a 150 miliardi di dollari (vedi il grafico).
HSBC
Un recente rapporto sulle prospettive del trasporto marittimo di container di HSBC mette in luce che le alte tariffe di trasporto a contratto e le congestioni persistenti aiuterebbero ad attenuare l’indebolimento delle tariffe spot nella seconda metà di quest’anno.
“La normalizzazione della domanda e l’eliminazione della congestione potrebbero avvenire più lentamente del previsto” – dice il rapporto di HSBC – “Andando avanti, sosteniamo che dopo anni di consolidamento e formazione di mega alleanze marittime, le compagnie di navigazione hanno imparato la disciplina della capacità e mentre potrebbe esserci ancora volatilità nelle tariffe di trasporto, il livello più basso delle tariffe di trasporto visto nell’ultimo decennio potrebbe non persistere più in futuro”.
Blue Alpha Capital
Secondo Blue Alpha Capital quest’anno l’utile netto delle 11 maggiori shipping company raggiungerà probabilmente i 256 miliardi di dollari, una cifra che Bloomberg ha sottolineato è più o meno equivalente al PIL del Portogallo. Previsioni riviste al rialzo di ulteriori 36 miliardi dollari, dal fondatore di Blue Alpha Capital, McCown, dopo l’annuncio dei risultati del secondo trimestre 2022 da parte dei vettori. Tuttavia secondo McCown per il prossimo anno potrebbe esserci un calo dei profitti fino al 73%.
Freightos
Secondo la piattaforma online Freightos il mercato sembra destinato ad una normalizzazione, spiega il responsabile Ricerca, Judah Levine: “In combinazione con una certa diminuzione della domanda guidata dall’inflazione e dai cambiamenti nella spesa dei consumatori, sembra anche che il passaggio alla normalizzazione sia iniziato, ma sarà graduale poiché la domanda rimane forte e la congestione continua a mettere a dura prova la capacità“.
Profitti record nel secondo trimestre di quest’anno
La danese Maersk ha rivelato all’inizio di questo mese che prevede di registrare un profitto record pari a 31 miliardi di dollari quest’anno, 31 miliardi circa, rivedendo al rialzo la stima precedente di circa 24 miliardi. Un secondo trimestre con risultati record, durante il quale i ricavi sono cresciuti del 52% – pari a 21,6 miliardi di dollari – rispetto ai 14,2 miliardi dello stesso periodo del 2021. I profitti del gruppo sono più che raddoppiati a 8,9 miliardi di dollari nel secondo trimestre.
La tedesca Hapag-Lloyd sta mettendo a segno profitti tali che è vicino al sorpasso della Volkswagen, l’azienda più redditizia del paese.
Oggi la sudcoreana HMM ha rivelato i risultati del secondo trimestre 2022 con un utile netto record pari a 4,62 miliardi di dollari,, con un aumento del 1.560% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. “Si prevede che la catena di approvvigionamento globale rimarrà tesa nei prossimi mesi. Le congestioni nei principali porti sono ancora molto diffuse”, ha annunciato HMM.