Secondo le analisi di Clarkson Research, nell’ambito del trasporto marittimo globale, il settore container è quello maggiormente colpito dall’impatto Covid-19 e quindi maggiormente esposto agli effetti della crisi, a seguito della quale il traffico globale dei container avrebbe subito una diminuzione pari al 10,3% di teu.
Stamani la giapponese NYK (Nippon Yusen Kabushiki Kaisha) – principale azionista di ONE (Ocean Network Express) – ha annunciato, per il primo trimestre dell’anno, nel traffico container una perdita superiore al 20% sui traffici di Nord America e Europa come risultato dei lockdown. Il Gruppo giapponese ha inoltre fatto sapere di essere in attesa di una ripartenza al fine di recuperare gradualmente nella media annua. Per quanto riguarda invece il calo dei volumi generali dei traffici questo è stato leggermente inferiore: – 10% circa rispetto ai dati del 2019.
Lars Jensen, Ceo di Sea Intelligence, commentando lo studio di Clarkson, stamani, ha dichiarato alla rivista con sede a Singapore, Splash 247.com: “in termini di domanda il calo dei volumi dei container è in linea con la crisi finanziaria globale. Però diversamente dalla crisi finanziaria, le tariffe del trasporto marittimo sono ferme”– ha detto Jensen, confrontando inoltre l’attuale crisi dei traffici con quella del 2008-2009: “Riguardo al 2020 per il momento non è possibile fare delle previsioni e non è possibile dire se le perdite, saranno così negative, dal punto di vista del profitto come lo furono 10 anni”.