Il disastro in corso sulla Fremantle Highway la car-carrier andata a fuoco il 25 luglio, ha aperto molte riflessioni a livello globale sul trasporto delle auto elettriche, tristemente segnato da una serie di disastri marittimi occorsi a navi che hanno visto sviluppare incendi nei garage, causati dal surriscaldamento delle batterie, incendi che a causa della combustione del litio, sono difficilmente domabili anche quando si verificano a terra.
L’incidente
Quando si è sviluppato l’incendio la nave stava navigando a circa 27 chilometri a nord dell’isola di Ameland, al largo della costa settentrionale dei Paesi Bassi e con a bordo un carico di quasi 4.000 veicoli di cui quasi 500 sembravano essere veicoli elettrici. La nave era partita dal porto di Brema ed era diretta dalla Germania all’Egitto. Purtroppo nell’incendio ha perso la vita un marittimo, mentre gli altri membri dell’equipaggio (23 marittimi) sono stati evacuati. La nave trasportava quasi 4000 auto e quasi 500 di queste sembrano essere stati veicoli elettrici – ha spiegato Jensen –
Gli aggiornamenti
La nave di proprietà di Shoei Kisen, gestita da Wallem Ship Management e in time-charter alla giapponese K Line (Kawasaki Kisen Kaisha) è stata rimorchiata domenica pomeriggio quando il fumo dell’incendio si è notevolmente attenuato. Lo ha fatto sapere Rijkswaterstaat, l’agenzia governativa dei Paesi Bassi per la gestione del mare, delle infrastrutture di trasporto e della protezione ambientale.
È stata messa in atto una linea di alaggio con due rimorchiatori che hanno iniziato a trainare la bisarca andando a circa 3 nodi, 5,5 km/h. Sulla base dell’ultimo aggiornamento, la nave è stata rimorchiata in una posizione temporanea a circa 16 chilometri a nord di Schiermonnikoog e Ameland, dove è arrivata alle 11:30 di ieri. La nave rimarrà comunque collegata con i rimorchiatori per mantenerla sotto controllo. Sono state effettuate le operazioni di ancoraggio della nave e non appena possibile sarà effettuato il sopralluogo di bordo.
Rischio ambientale
Ameland, situata nel Mare di Wadden, patrimonio mondiale dell’UNESCO, fa parte delle Isole Wadden settentrionali, note per il loro valore naturale e per la ricchezza della fauna e della flora, quindi, la potenziale fuoriuscita di petrolio dalla nave rappresenta ancora di più un rischio ambientale significativo. Rijkswaterstaat ha affermato che la stabilità della nave viene continuamente monitorata come misura precauzionale dalla guardia costiera olandese e tedesca.
Disastri marittimi causati dagli incendi nei garage
All’origine di disastri marittimi gli incendi nei garage rappresentano delle cause concrete. Per esempio è il caso della Felicity Ace andata a fuoco nel 2022 mentre navigava a ovest di Ponta Delgada in Portogallo con un carico di 3.945 auto dei brand Audi, Bentley, Lamborghini, Porsche e Volkswagen, il tutto con un danno stimato in 500 milioni di euro. E prima ancora (era il dicembre 2018) quello della Sincerity Ace, che trasportava 3.500 vetture Nissan, distrutta da un incendio in pieno Oceano a circa 3.300 km a nord ovest delle Hawaii.
Il futuro del trasporto marittimo di auto elettriche
Secondo l’analista di shipping e Ceo di Vespucci Maritime, il danese Lars Jensen, il disastro della Fremantle Highway dovrebbe dare motivo di considerazioni anche per il trasporto marittimo di container. La nave trasportava quasi 4000 auto e quasi 500 di queste sembrano essere stati veicoli elettrici – ha spiegato Jensen – Ciò significa che vi fossero un gran numero di batterie per le quali gli incendi sono notoriamente difficili da domare anche quando questo si verifica a terra.
L’UE ha deciso di vietare dal 2035 la costruzione di veicoli a benzina e diesel, pertanto nel prossimo decennio probabilmente vedremo un forte aumento delle spedizioni di auto elettriche – e di batterie per auto elettriche. Gli incendi sulle navi portacontainer sono già un problema, lo sono stato per anni, e l’aggiunta di grandi quantità di batterie non farà che aumentare il problema.
Alcune compagnie di container hanno già vietato le spedizioni di alcuni tipi specifici di carichi pericolosi nei loro container per motivi di sicurezza. Le compagnie potrebbe pertanto vietare anche il trasporto delle batterie – o almeno limitarlo per evitare che una quantità eccessiva sia a bordo di una nave.
Ciò dovrebbe anche portare a considerazioni da parte dei produttori e degli importatori di veicoli elettrici. Come evolverà la loro catena di approvvigionamento di fronte a questi rischi? Si chiede Lars Jensen: “Potenzialmente questo potrebbe portare ad uno sviluppo in cui la maggior parte di questi veicoli, e potenzialmente anche le batterie, potranno essere trasportati da navi più piccole e specializzate per questo tipo di carico, non con navi di grandi dimensioni. Questo potrebbe avviare un nuovo settore, sicuramente di nicchia, per gli operatori di trasporto marittimo.