“Le tecnologie esistono ma non vi è ancora sufficiente disponibilità di combustibili alternativi come idrogeno e ammoniaca” – Così Emanuele Grimaldi al convegno di Confindustria “Progetto Mare”.
ROMA – Sostenibilità, l’industria marittima mondiale e italiana già da tempo è fortemente impegnata per raggiungere gli obiettivi internazionali ed europei volti alla transizione ecologica del settore marittimo ed al raggiungimento di zero emissioni entro il 2050. E’ questo il tema affrontato da Emanuele Grimaldi, presidente designato di ICS-International Chamber of Shipping, già presidente Confitarma, intervenendo alla Tavola Rotonda “Politiche industriali, transizione energetica e sostenibilità del trasporto marittimo e della logistica portuale” durante il convegno Progetto Mare, di Confindustria.
Grimaldi alle domande del giornalista David Parenzo, ha tenuto a precisare che non solo, lo shipping mondiale, da sempre proattivo, ha anche proposto una sorta di autotassazione sul combustibile i cui proventi sarebbero destinati alla creazione di un fondo per Ricerca e Sviluppo necessario per traguardare la transizione. Tale tipo di tassazione, sarebbe anche migliore dell’Emission Trading System (ETS) proposto in sede Ue, che quale sistema regionale non solo potrebbe creare una distorsione della concorrenza a danno degli operatori europei ma potrebbe comportare anche una inversione nell’intermodalità con un ritorno dei camion sulla strada.
Emanuele Grimaldi ha anche evidenziato che si guarda sempre alle emissioni di Co2 dimenticando che ci sono altri gas a effetto serra che contribuiscono all’inquinamento. Tra questi rientra il GNL anche se, attualmente è una delle soluzioni adottate per la transizione. Le tecnologie esistono ma non vi è ancora sufficiente disponibilità di combustibili alternativi come idrogeno e ammoniaca. Soprattutto si trascura il fatto che idrogeno verde o ammoniaca verde ancora non esistono e che sono ottenuti con grande produzione di emissioni: emblematico il caso dell’ammoniaca la cui produzione, per più della metà utilizzata in agricoltura, inquina più del doppio degli altri carburanti.
In conclusione, nell’attuale scenario caratterizzato da tante criticità, che vanno dalla guerra, all’aumento dell’inflazione, dei salari e del costo del petrolio, Grimaldi ha lanciato un messaggio di ottimismo nel senso che, anche dalla crisi possono emergere opportunità di maggiore efficienza e, per questo bisogna avere il coraggio di investire guardando al futuro.