La perdita di acido a bordo era stata riscontrata dall’equipaggio già quando la nave si trovava nel Mar Arabico. Ma ben due porti hanno rifiutato l’ingresso alla X-Press Pearl: Hazira sulla costa occidentale dell’India e Hamad in Qatar.
COLOMBO (SRI LANKA)- Sono drammatiche le condizioni della portacontainer X-Press Pearl in fiamme da giovedì scorso mentre era all’ancora al largo del porto di Colombo. Oltre all’incendio che ha devastatoquasi completamente la nave e il carico, la situazione volge al peggio perchè sta provocando un disastro ambientale al largo della costa dello Sri Lanka.
La situazione ha avuto un brusco peggioramento martedì, quando un’esplosione ha reso necessaria la rapida evacuazione dell’equipaggio. Il fuoco ormai ha devastato completamenta la nave di appena tre mesi di vita e che trasportava circa 25 tonnellate di acido tra i 1.486 container. La società armatoriale X-Press Feeders ha pertanto preso atto dell’inevitabilela perdita della nave e del suo carico. Per la X-Press Pearl, assicurata dal London P&I Club, è stato dichiarato general average.
Il disatro ambientale
Nel frattempo la devastazione dell’incendio si pensa che abbia provocato lo sversamento in mare dell’acido e del carburante. Inoltre i detriti della nave sono arrivati fino alla costa e le autorità hanno diramato l’allarme e il divieto di toccare i resti spiaggiati perchè potrebbero essere contaminati da sostanze chimiche dannose. Le immagini sulle pagine Twitter di The Pearl Protectors e Sri Lanka Air Force mostrano chiaramente la situazione.
Cause dell’incendio e rifiuto di ingresso in due porti
Secondo quanto dichiarato ai media dal Gruppo X-Press Feeders, all’origine dell’incendio sarebbe stato l’imballaggio difettoso che avrebbe generato la perdita di acido, riscontrato dall’equipaggio già quando la nave si trovava nel Mar Arabico a migliaia di chilometri di distanza dallo Sri Lanka. Rilevata la perdita, il capitano della nave ha quindi contattato due porti – Hazira sulla costa occidentale dell’India e Hamad in Qatar – chiedendo di scaricare i container in questione. Le richieste sono state respinte e la nave è arrivata in Sri Lanka.
Un caso di sindrome NIMBY (not in my backyard) e viene da pensare che probabilmente questo disastro avrebbe potuto essere evitato se i porti avessero fatto scaricare il carico danneggiato.