La Competition Commission of India (CCI) ha sanzionato le principali compagnie marittime giapponesi del settore car carrier, poiché ritenute colpevoli della violazioni dell’India’s Competition Act, che vieta accordi anticoncorrenziali, compresi i cartelli.
Le autorità indiane hanno, sanzionato per un ammontare di 8,5 milioni di dollari i vettori marittimi: Nippon Yusen Kabushiki Kaisha (NYK Line), Kawasaki Kisen Kaisha (K-Line), Mitsui O.S.K. Lines (MOL Group) e Nissan Motor Car Carrier Company, per pratiche anticoncorrenziale ed approvando un ordine di “cease-and-desist” contro i cartelli. Già in passato le stesse compagnie erano state ritenuta colpevole di aver contravvenuto alle norme in materia di concorrenza in altri Paesi.
Dopo aver esaminato tutte le prove, la CCI ha emesso ordine finale contro Nippon Yusen Kabushiki Kaisha (NYK Line), Kawasaki Kisen Kaisha (K-Line), Mitsui O.S.K. Lines e Nissan Motor Car Carrier Company per aver creato e gestito un cartello che ha un avuto un impatto sui servizi di trasporto marittimo di auto nuove su diverse rotte commerciali.
L’indagine ha rilevato che NYK Line, K-Line, MOL e NMCC tra il 2009 e il 2012 avevano operato in base ad una “Respect Rule”, evitando di entrare in concorrenza tra loro e proteggere l’attività del vettore “incumbent” con il rispettivo OEM (Original Equipment Manufacturer)
La Commissione ha concluso che i quattro operatori del trasporto marittimo di auto “hanno fatto ricorso a contatti, incontri, e-mail multilaterali e bilaterali per la condivisione di informazioni commercialmente sensibili”. Condividevano regolarmente informazioni sulle tariffe di trasporto: “Volevano preservare la loro posizione nel mercato e mantenere o aumentare i prezzi, anche resistendo alle richieste di riduzione dei prezzi da parte dei produttori”.
Le autorità indiane, oltre a ritenere le quattro società colpevoli di avere “contravvenuto alle disposizioni della legge sulla concorrenza”, ha ritenuto responsabili della condotta anticoncorrenziale anche alcuni dei dipendenti di ciascuna delle società. Sono stati coinvolti nell’inchiesta 14 dipendenti di NYK Line, 10 di K-Line, 6 di MOL e 3 di Nissan.
Ciascuna delle società ha presentato domanda alla CCI chiedendo sanzioni minori. La sanzione maggiore, è stata inflitta a Nissan Motor Car Carrier Company e ai suoi dipendenti per un ammontare di 3,84 milioni di dollari, cifra già ridota del 30%. Per K-Line e i suoi dipendenti è scattata la sanzione di 3,24 milioni di dollari, mentre MOL e i suoi dipendenti dovranno pagare un’ammenda di circa 1,35 milioni di dollari dopo una riduzione del 50%. Dopo accurato esame l’ICC ha deciso di ridurre del 100% la multa contro NYK e i suoi dipendenti. Alle società è stato inoltre ordinato di interrompere qualsiasi azione di cartello e di non ad accordi futuri.
Non è la prima volta che le compagnie di trasporto di automobili vengono giudicate colpevoli di pratiche di cartello. Nel 2016 in Australia NYK è stata dichiarata colpevole di condotta criminale di cartello per il trasporto di veicoli. Sempre in Australia, K-Line si è anche dichiarata colpevole di condotta criminale di cartello nel 2018 e Wallenius Wilhelmsen nel 2020. MOL è stato incluso nel caso australiano che si diceva anche ruotasse attorno a una simile “regola del rispetto”.
Nel 2017 la Commissione per il commercio equo e solidale della Corea del Sud ha fatto emergere violazioni della legge antitrust sudcoreana per i servizi di trasporto automobilistico, tra le società responsabili MOL, NYK, K-Line, Nissan Motor Car Carrier, Hoegh, Wilhelmsen ed altre.