“La lezione più importante. Quello che il mare mi ha insegnato” è il titolo dell’autobiografia di Gennaro Arma, il comandante della Diamond Princess, la nave da crociera rimasta bloccata ed isolata a Yokohama, in Giappone, per quasi un mese fino al 1° marzo di quest’anno.
Laura Colognesi
VENEZIA – Ancora si emoziona visibilmente a distanza di mesi, quando a fine novembre riceve – anche se in streaming – un Premio speciale dal Ministro dei Trasporti Paola De Micheli.
Di lezioni, il comandante Gennaro Arma, autore dell’autobiografia “La lezione più importante. Quello che il mare mi ha insegnato” (Mondadori), non finisce mai di darne. Chi ha vissuto a lungo il mare, per lavoro o per passione, si riconosce dentro ogni parola di quel libro. Ha già sperimentato le notti insonni, ogni emozione, dubbio, paura. «Il mare è il mare, e sai che è un amico che non si lascia conoscere troppo» scrive nel prologo. C’era bisogno di un altro libro? Di questo sicuramente sì e se non fosse stato scritto ci saremmo persi una lezione importante. Per noi, che a febbraio – quando il Covid-19 doveva ancora esplodere in Europa – abbiamo seguito con distacco quella nave da crociera imprigionata in un porto nipponico, reputando la faccenda troppo distante; per noi che abbiamo sospirato con rassegnazione (e poca fiducia) quando la televisione ha indugiato sulle origini e sulla formazione professionale del comandante Gennaro Arma (Meta di Sorrento e l’Istituto tecnico nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento, come Schettino) riportando a galla una pagina poco memorabile della millenaria storia italiana marinara e ancora a noi, fatalisti e sempre più rancorosi, che affrontiamo ancora dopo mesi la pandemia col pessimo italico vizio delle malattie “che tanto capitano solo agli altri”.
Il mare insegna tutto, e non ha bisogno di una sola parola. La disciplina, la provvisorietà della vita umana, l’importanza del lavoro di squadra. «Navigando, ho imparato che cinque continenti hanno culture spesso molto diverse ma un’anima sola. Stessi sogni, stesse paure, stesso bisogno di avere accanto chi ami. (….) La bellezza del mondo è nella tua curiosità, nel tuo desiderio di conoscerlo».
Ma proprio quando aveva imparato tutto del mare, il comandante Gennaro Arma, 45 anni anagrafici, ma che di vite ne ha vissute almeno già altre tre, da 22 anni negli oceani di tutto il mondo per la losangelina Princess Cruises (Carnival Corporation), s’è trovato ad affrontare la prova più difficile della sua vita proprio in banchina. «Mai avrei sospettato che la mia tempesta più complicata potesse nascere da un’entità microscopica, da un virus. Non ho provato a capirla, ma a conoscerla, ho cercato una strada per resistere, per vivere. In fondo, se il mare è una sfida, il comandante è colui che ogni giorno quella sfida la raccoglie»..
Edito da Mondadori, il libro “La lezione più importante. Quello che il mare mi ha insegnato”, schietto e senza fronzoli, è scritto con la tensione emotiva di diario di bordo dal comandante che, con gli occhi del mondo puntati addosso e nessun protocollo già pronto da seguire, con preparazione, indubbio sangue freddo e molta umanità, ha saputo gestire la presenza del Covid-19 sulla nave, con più di 3700 persone a bordo tra passeggeri di 50 nazionalità diverse e 1100 membri dell’equipaggio. Varata il 12 aprile 2003 e operativa dal 2004, la Diamond Princess è rimasta bloccata ed isolata a Yokohama, in Giappone, per quasi un mese fino al 1° marzo di quest’anno. Nello scendere per ultimo dalla nave, il Comandante ha commentato: «ho fatto solo il mio dovere» diventando un simbolo di serietà e professionalità da seguire. D’altronde «il mare è imprevisto che incombe, è l’inatteso col quale devi convivere», e nella sua lunga carriera ha imparato che in mare «devi saperti organizzare in un istante e riorganizzarti un istante dopo perché è già tutto cambiato».
«Una nave – scrive Arma – sembra non subire le contaminazioni della terraferma, a volte somiglia ad un pianeta che gravita in un altro universo. A bordo i passeggeri possono sentirsi in una specie di bolla protetta». Ma il contagio si diffonde subdolo e il sogno di una crociera spensierata si trasforma in incubo. Un passeggero originario di Hong Kong, non più a bordo, ha iniziato a manifestare i sintomi del nuovo Sars-Covid 19, ancora sconosciuti perfino ai medici. Dubbi e tensione iniziano a entrare prepotenti in ogni istante della giornata del comandante. «Quel che ho dentro deve restare dentro. Se non vuoi che un’idea ti viva dentro come un’ossessione, non illuderti di poterla allontanare». La pazienza è un’arte e ne servirà molta.
Quell’esperienza è uno spartiacque indelebile, non guarderà mai più la Diamond Princess come prima. Una nave che tutto d’un tratto si trasforma in un’isola fuori dal mondo. In balia «di una burrasca senza onde, che ci tiene fermi, immobili, per colpirci meglio».
Bisogna sapersi adattare, e possibilmente saperlo fare in fretta.
«Le navi hanno un’anima, tutte quelle in cui lavoro ne hanno una. E ogni volta che mi accade di risalire su una nave a bordo della quale ho già lavorato, ritrovo quell’anima, la riconosco». Arma – in attesa di reimbarcarsi a causa dello stop forzato per la pandemia – ne è consapevole e scrive questo libro al ritorno a Sorrento, forse più per stesso che per i lettori. E’ la storia in 180 pagine di un uomo che si mette a nudo e si spoglia della divisa d’ordinanza, e ripercorre gli inizi della carriera non decollata subito (un ufficiale nelle vesti di un mozzo) nonostante la preparazione e una determinazione fuori dal comune, nato in una famiglia come tante (padre falegname, madre casalinga) che aveva poco ma gli hanno trasmesso quei valori, soprattutto religiosi, che gli hanno permesso di divenire il comandante che ha reso orgogliosi (e non capita spesso) gli italiani di esserlo. Ma proprio quell’esperienza come mozzo, nei ranghi più bassi, che forse non tutti avrebbero accettato, gli conferiscono «la capacità di trasmettere la forza e la compattezza dell’unità. Il carisma non significa solo dare ordini, non è soltanto la capacità di farsi ascoltare e ubbidire. E’ molto, molto di più, è la forza di sapersi seriamente mettere in gioco per gli altri, di comunicargli che al loro fianco ci sei davvero, non solo per dare disposizioni».
Il resto è cronaca raccontata nei giornali di tutto il mondo. La misurazione quotidiana della temperatura a tutti i passeggeri, il distanziamento, le misure precauzionali suggerite dal Ministero della Salute giapponese, i primi sbarchi coordinati dai ministeri degli esteri dei rispettivi connazionali. Fino a marzo, il giorno in cui scende per ultimo dalla nave. «Ma Diamond Princess non si fermerà adesso, e non si lascerà scalfire. Come un diamante»..
Se l’è cavata da solo (seppur col supporto giornaliero del suo quartiere generale di Los Angeles) e la compattezza a bordo dell’executive team composto da dodici uomini preparati e determinati perché «non c’è esercito diviso che abbia mai vinto una battaglia». L’ennesima lezione su cui riflettere per l’Italia, sempre alla rincorsa del virus e mai davanti, confusa e rallentata da pool farraginosi di 400 esperti a volta, di cui non abbiamo ancora compreso il reale supporto.
Affrontare la pandemia dall’altra parte del mondo, quando l’intero mondo ancora non ne sapeva nulla, è stato un evento unico, non ripetibile. Ma il comandante ha vissuto ogni giorno come se fosse l’ultimo. Proteggendo gli altri, pensando a se stesso per ultimo. E’ l’eredità che ci consegna Arma in questo libro che dovrebbe diventare manuale di testo negli istituti nautici italiani.
Il 6 marzo 2020 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana.
Gennaro Arma:
La lezione più importante, Mondadori, in libreria dal 17 novembre 2020
Pag. 180 – € 18,00