COPENAGHEN– Il gruppo A.P. Moller – Maersk pubblicando il Report annuale ha reso noto: “Il 2016 è stato un anno difficile, con venti contrari in tutti i nostri settori. E’ stato anche un anno in cui abbiamo deciso di trasformare sostanzialmente A.P. Moller – Maersk concentrandoci nei settori dello shipping, della logistica, della gestione dei terminal container nei porti con l’obiettivo di far crescere ancora più i ricavi”.
Alcuni giorni fa Antonio Ascari, central mediterranean sale director di Maersk Line, durante una nostra intervista aveva dichiarato: “Il 2016 è stato un Annus Horribilis: noli bassissimi, società che sono andate in banca rotta, nessuno avrebbe immaginato il fallimento della Hanjin e tutte le acquisizioni che ci sono state”. (VIDEO). “Ovvero l’effetto tariffe basse e navi insature”, ha spiegato Ascari, “ha creato la necessità di aggregazione che è la punta dell’iceberg, è l’inizio di un cambiamento e di una nuova epoca. Oggi i noli sono diversi rispetto a un anno fa, c’è già la tendenza alla discesa, ci sono molti indicatori finanziari che dicono che la maggior parte delle società che sono nello shipping, stanno perdendo soldi. Questo tipo di aggregazioni l’ho vissuto nel mio precedente settore che era la logistica, lo rivedo uguale nello shipping. Il 2016 è l’anno zero, ovvero l’anno in cui c’è stato questo terremoto, in un anno Hapag-Lloyd e Uasc, l’unione dei tre brand giapponesi, Cosco, poi ci siamo stati noi con Hamburg Sud. E’ l’inizio di una nuova epoca dove ne rimarranno meno, saranno molto più grandi, in questo caso la dimensione da efficienza”.
Il Report 2016 del gruppo A.P. Moller – Maersk continua così: “Abbiamo realizzato un utile sottostante, quello effettivo, di 711 milioni di dollari, cosi come auspicato nelle nostre linee guida, che è insoddisfacente. Il risultato è stato condizionato soprattutto dalle perdite registrate da Maersk Line. Il gruppo nel suo insieme ha riportato una perdita netta di esercizio di 1,9 miliardi di dollari influenzata da rettifiche di valore, per un totale di 2,7 miliardi di dollari, di Maersk Drilling e Maersk Supply Service, come conseguenza dell’ eccesso di offerta, di produzione, e di un calo delle aspettative della domanda di mercato a lungo termine“.