Nel settore dei prodotti petroliferi, Maersk Tankers sta resettando il proprio modello di business per far fronte all’estrema instabilità che caratterizza il mercato petrolifero.
Mentre nel settore container A.P. Moller – Maersk, ha annunciato la revisione al rialzo dei risultati economici relativi al secondo trimestre dell’anno, in cui prevede di registrare nel Q2 2020 un EBITDA leggermente al di sopra del livello del trimestre 2020 (1,5 miliardi di dollari) – nel settore delle navi cisterna, il Gruppo sta intervenendo con la riorganizzazione – Maersk Tankers ha infatti annunciato che manterrà la proprietà della flotta, mentre la loro gestione confluirà in una nuova “entity” separata dove fare confluire il business tankers, l’operazione porterà al miglioramento delle performance economiche.
Christian Ingerslev, CEO della società, in un intervista con The Wall Street Journal ha parlato dell’importanza delle economie di scala nel settore tankers per sostenere gli armatori nei confronti dell’estrema instabilità del mercato dei prodotti petroliferi: «Abbiamo radicalmente modificato il nostro business, passando dall’essere proprietario delle navi ad essere fornitore di servizi”- ” Quando il mercatè debole, possiamo offrire una migliore gestione del rischio e una maggiore flessibilità”.
In questo ultimo anno il settore delle navi cisterna è quello che nell’ambito dei trasporti marittimi globali ha subito maggiori oscillazioni, con tariffe giornaliere di trasporto che hanno visto fluttuazioni tra i 10 mila e 150 mila dollari. Il lockdown imposto dai Paesi per far fonte all’epidemia Covid-19, ha provocato un brusco calo dei prezzi dei prodotti petroliferi e ne ha causato la caduta della domanda di trasporto. In questo contesto il 12% della flotta mondiale di navi cisterna sono state utilizzate per lo stoccaggio “galleggiante” dei prodotti petroliferi a partire dal greggio o i prodotti raffinati come la benzina.