Beniamino Maltese, vice presidente esecutivo Costa Crociere: “Il Covid fa rischedulare leggermente le operazioni, ma il trend è chiaro: arrivare al 2030 alla prima nave senza emissioni”.
GENOVA – Il Covid non ha rallentato gli obiettivi ambientali sanciti dall’IMO e dalla Commissione Europea in ambito armatoriale, lo hanno specificato i presidenti delle associazioni di rappresentanza degli armatori: Mario Mattioli, Confitarma e Stefano Messina Assarmatori, insieme a Beniamino Maltese, vice presidente esecutivo di Costa Crociere, intervenuti al settimo Forum del MediTelegraph.
Sebbene quello armatoriale sia definito come settore dove le emissioni sono hard to abete, ha specificato Mario Mattioli, il settore guarda agli obiettivi prefissati per il 2030 e il 2050 che prevede l’abbattimento del 50% di quello che si emetteva nel 2008.
Tuttavia non sarà possibile raggiungere gli obiettivi del 2050 solo attraverso l’LNG ma sarà necessario andare verso i carburanti a zero emissioni, come l’idrogeno.
Stiamo lavorando sul fondo di Ricerca e Sviluppo sui combustibili alternativi, che sarà alimentato con finanziamenti delle compagnie di navigazione di tutto il mondo, per circa 5 miliardi di dollari in un periodo di 10 anni, per accelerare la ricerca e lo sviluppo a sostegno della sua decarbonizzazione. Non abbiamo tempo lunghi, l’interesse si deve pertanto concentrare sulle strade possibili entro i tempi prefissati.
Stefano Messina, sottolineando l’importanza di essere al Tavolo da co-protagonisti nell’evoluzione green del settore “la tecnologia si evolve ci sono soluzioni promettenti, l’idrogeno sarà la chiave di volta, ma ci vorranno parecchi anni prima che diventi operativo sul traporto a larga scala” – ha specificato Messina – oggi pertanto è il GNL il combustibile di transizione “ci sono oltre 400 navi alimentate a GNL. Ma è importante dotare la rete di un approvvigionamento coerente, la rete in Italia è indietro bisogna accelerare”.
Beniamino Maltese ha specificato che il gruppo già nel 2014 ha fatto un’importante operazione verso il GNL, con un ordine di 5 navi a gas naturale liquefatto. Da considerare inoltre che a breve i consumatori nel mercato non vorranno essere associati a prodotti non green e se una azienda vuole stare sul mercato dovrà sempre più essere adeguata a questa svolta importante.
“Nel 2023 porteremo la metà dei passeggeri su navi a LNG” – “stiamo andando avanti con un progetto importante per avere rifornimenti di bio-carburanti” estraendo carburante da discariche organiche” che converte l’impatto dell’LNG. L’altro punto su cui la compagnia lavora è la mobilità green sul territorio.
“Il Covid fa rischedulare leggermente le operazioni, ma il trend è chiaro: arrivare al 2030 alla prima nave senza emissioni” – “tra poco avremo la prima nave con batterie che spengerà i motori tradizionali un’ora prima di entrare nei Fiordi norvegesi, attraccherà senza emissioni il cold irong e ripartirà senza emissioni”.
Maltese ha affrontato il tema del deficit infrastrutturale legato al rifornimento di LNG nel nostro paese, il primo rifornimento per una nave a LNG è avvenuto il 26 ottobre in Italia. Deficit che rischiamo di pagare molto a livello di competitività pertanto è necessaria una rete infrastrutturale legata all’LNG e portuale che permetta di operare in maniera economica ed efficiente.
A quando le navi a emissioni zero? “Credo sulla strada giusta, considerando che i tempi della nave da crociera sono lunghi, sono necessari due anni di disegno e due anni di progettazione per le nuove navi” – sarà pertanto ragionevole pensare ad “un arco di 5 o 6 anni”.