“Ancora oggi molti paesi impongono forti restrizioni che si ripercuotono sulle normali procedure operative, vi sono congestioni nei porti, una diminuzione della domanda di materie prime chiave, problemi di fornire alle navi e ai loro equipaggi anche i DPI (dispositivo di protezione individuale)”. Così Mario Mattioli, presidente Confitarma, intervenendo alla sessione “Effetti e lezioni logistiche-industriali dalla pandemia”, nell’ambito di Shipping, Forwanding&Logistics meet Industry, ha sottolineato che uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi – scaturita dalla pandemia Covid-19 – è quello marittimo a seguito delle misure adottate dai governi di tutto il mondo che hanno limitato gravemente il commercio mondiale in generale e quello marittimo in particolare, influenzando sia l’offerta che la domanda di beni.
I volumi degli scambi marittimi si sono ridotti in maniera sensibile a fronte di una forte riduzione del commercio globale, con ripercussioni in tutti i comparti: dai container, alle rinfuse liquide e secche. “Peraltro, il 90% dello scambio di merci nel mondo avviene via mare. Ciò significa che il trasporto marittimo, nonostante tutte le difficoltà poste dalla pandemia ha continuato a far funzionare la complessa catena di approvvigionamento per tutti i paesi del mondo spostando cibo, energia e materie prime, beni di ogni genere nonché forniture mediche”. “È importante ricordare in proposito i gravi problemi causati dal COVID-19 agli equipaggi bloccati a causa delle restrizioni di quarantena e dei periodi di lavoro più lunghi in mare”.
Il comparto del trasporto passeggeri, e in particolare le crociere, è stato quello più duramente colpito dal COVID-19, con blocco totale dei viaggi. Il numero dei viaggi delle navi da crociera è notevolmente diminuito nel corso dell’anno ed anche se vi sono notizie, almeno per le crociere in Italia, di una ripresa a fine marzo, di certo sarà lenta poiché le continue restrizioni sui viaggi limitano la domanda. “Per riuscire a prevedere quale sarà l’impatto del COVID-19 sui mercati marittimi nel prossimo futuro, ci vorrebbe una sfera di cristallo – ha aggiunto il presidente di Confitarma – peraltro, nella prima metà del 2021 dovremmo registrare miglioramenti della pandemia per i trattamenti sanitari disponibili, a cominciare dall’efficacia del piano di vaccinazioni nel mondo che potrà influenzare positivamente il trend. Si stima una ripresa dei mercati marittimi nel 2021 con un aumento del commercio via mare che potrebbe essere pari a + 6,9% nel 2021 rispetto al 2020. In particolare, in Italia, l’auspicio è che il Governo Draghi sia in grado di attuare le riforme necessarie affinché sia finalmente possibile rendere concrete le misure che ancora attendiamo siano attuate”.