Per l’internazionalizzazione del sistema economico italiano, è fondamentale il trasporto marittimo e l’esigenza che il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci) prosegua l’attività a supporto e tutela dello shipping tricolore ponendo la blue economy nella posizione che le compete. Lo ha fatto presente il presidente di Confitarma, Mario Mattioli, intervenuto alla riunione della IX Cabina di Regia per l’Italia Internazionale, incontro digitale del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. A presiedere l’incontro i ministri: Luigi Di Maio, Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e, Stefano Patuanelli Sviluppo Economico, oltre alla presenza di molti rappresentanti del governo. Alla riunione erano presenti anche i rappresentanti degli enti pubblici per il sostegno all’export e gli esponenti delle associazioni del mondo imprenditoriale e finanziario, oltre a tutti gli altri enti firmatari del “Patto per l’Export”.
“Le nostre navi mettono in rete l’economia dell’Italia e possono essere considerate il
“patrimonio liquido del nostro Paese, come lo ha definito il premier Conte alla nostra
Assemblea. In questi mesi le nostre navi non si sono mai fermate nonostante le grandi difficoltà e la grande sofferenza che soprattutto i nostri marittimi stanno ancora affrontando e per il rimpatrio dei quali stiamo lavorando con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione. Confitarma assicura la piena collaborazione alla rete diplomatica e consolare nei più dei 70 Paesi dove si registrano incredibili misure contro l’approdo di navi che battono bandiera italiana e contro la libertà di movimento dei nostri concittadini (siano essi marittimi, tecnici, ispettori).
“Da tempo – ha ricordato il presidente di Confitarma – chiediamo che venga dedicato
alle attività marittime uno specifico riferimento amministrativo. Con il Maeci abbiamo
già ottenuto un importante focal point marittimo grazie al quale molte problematiche
con l’estero possono essere risolte. Abbiamo un sistema ingessato ed ingessante che
spesso non risponde alle nostre esigenze che blocca la nostra competitività”.
“In ogni caso – ha concluso Mattioli – se vogliamo promuovere il made in Italy
dobbiamo proteggerlo, senza dimenticare il settore del trasporto marittimo italiano: è vitale per l’interesse del Paese, tutelare la sua competitività nei mari del mondo a salvaguardia di un importante patrimonio imprenditoriale e dell’occupazione dei nostri marittimi.