“Il Piano Marshall dei porti e le modalità di attuazione” è il titolo del webinar promosso da Fise Uniport durante il quale è stato affrontato il tema degli investimenti portuali previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e le modalità di attuazione e, al quale sono intervenuti molti dei principali attori del settore portuale-marittimo-armatoriale.
Stefano Messina, presidente di Assarmatori, ha messo in guardia rispetto al rischio di affrontare la fase di decarbonizzazione delle flotte e dei porti – tramite investimenti tecnologici e in ricerca – che tuttavia non sia solo mediatica. “Gli armatori rispettano le norme internazionali, a partire da quelle dettate dall’IMO: prova ne sia che negli ultimi anni, a fronte di un costante aumento del traffico marittimo si è assistito ad un altrettanto costante calo delle emissioni di carbonio. Si vuole accelerare ulteriormente su questa strada? Noi ci siamo, in quanto protagonisti di un mondo che richiede investimenti in tecnologia, ricerca e sviluppo. Ma stiamo attenti a non trasformare queste scelte in un boomerang”. ‘Il Piano Marshall dei porti e le modalità di attuazione’ organizzato da Fise Uniport.
“Se guardiamo al Fit for 55, infatti, siamo davanti ad un’operazione che così disegnata rischia di essere puramente mediatica. Per ora i carburanti alternativi sono ad una fase sperimentale e siamo lontanissimi da poter immaginare che le portacontainer, le navi da crociera e anche i traghetti possano essere alimentati solo ad energia elettrica. E allora il rischio che corriamo, oltre a quello di far lievitare i costi del trasporto, è che i flussi dei container scelgano hub portuali del Nord Africa, tagliandoci fuori. È giusto che il Paese lo sappia e faccia scelte di conseguenza. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo intellettuale e a mettere a fattore comune quello degli altri protagonisti del nostro sistema”.