REintegrate fornirá a Maersk 10mila tonn annue di metanolo per la prima nave green

Maersk Senang Terminal Sech Genova

COPENAGHEN – A.P. Moller-Maersk ha annunciato  di aver firmato un primo accordo con la danese REintegrate per la produzione annuale di circa 10.000 tonnellate di metanolo (a emissioni zero) per garantire la fornitura di carburante alla prima nave di linea della compagnia alimentata a metanolo che entrerá in servizio nel 2023.,

L’obiettivo di decarbonizzazione di Maersk è di ridurre le emissioni di CO2 del 60% rispetto ai livelli del 2008 entro il 2030. E entro il 2050 la flotta raggiungerá il traguardo “carbon neutral” portando a zero le emissioni di CO2.   

Proprio il metanolo è considerato da AP Moller – Maersk il combustibile alternativo in grado di affrontare la sfida del trasporto marittimo a zero emissioni.

Nei mesi scorsi il gruppo danese ha annunciato la prima nave al mondo a zero emissioni alimentata a metanolo una feeder da 2.000 teu che entrerá in servizio nel 2023. Prototipo che aprirá la strada alle altre unitá green della flotta Maersk.

Nel mese scorso si è delineata già la possibilitá di un prossimo ordine da parte di Maersk di 12 nuove portacontainer da 15mila teu, alimentate a metanolo, presso i cantieri sudcoreani Hyundai Heavy Industries (HHI).

Morten Bo Christiansen, responsabile del dipartimento decarbonizzazione di Maersk ha specificato che la societá è impegnata ad  affrontare “la grande sfida di garantire la disponibilità di carburante, 20 milioni di tonnellate annue di metanolo, alla nuova flotta”. Lo ha riferito l’agenzia di stampa britannica Reuters.

Christiansen ha spiegato che per i primi anni il costo per la costruzione delle navi dotate di motori alimentate a metanolo, sará maggiore del 10-15%.  Mentre il costo del carburante  sará più del doppio rispetto al carburante tradizionale.

“La buona notizia è che, grazie alla quantità di carburante che consumeremo, possiamo effettivamente iniziare a modellare un mercato sulla nostra richiesta”, ha detto il manager.

“Mentre Maersk farebbe ricadere il costo delle navi sui propri bilanci, il costo aggiuntivo del carburante ricadrebbe sui clienti”. Specificando quindi – “in realtà non sarebbe molto più costoso, perché anche se raddoppiamo il costo del carburante, l’impatto su un paio di scarpe da ginnastica sarebbe inferiore a cinque centesimi”, ha concluso Christiansen.

 

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