Il Cdm ha approvato un decreto legislativo che introduce un deterrente per le violazioni, inoltre rappresenta uno strumento utile a incoraggiare gli investimenti, con la creazione di distretti industriali in zone marittime portuali dedicati alla demolizione navale.
ROMA – Approvato in esame definitivo, dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del ministro della giustizia Alfonso Bonafede, un decreto legislativo che modifica la disciplina sanzionatoria delle violazioni delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1257/2013, relativo al riciclaggio delle navi, che modifica il regolamento (CE) n. 1013/2006 e la direttiva 2009/16/CE.
Le nuove norme completano l’attuazione del regolamento relativo al riciclaggio di navi, per il quale è già vigente la disciplina delle procedure di autorizzazione, prendendo in considerazione, oltre agli aspetti ambientali, anche le condizioni di sicurezza degli impianti di demolizione.
Il regolamento applica la Convenzione di Hong Kong del 19 maggio 2009, che mira a impedire la pratica diffusa di demolire le navi battenti bandiera di uno degli Stati membri dell’Unione europea in alcuni Paesi del sud-est asiatico, nei quali non vigono stringenti norme di protezione ambientale e di sicurezza per i lavoratori.
Il decreto, oltre a introdurre un deterrente per le violazioni, rappresenta uno strumento utile a incoraggiare gli investimenti, con la creazione di distretti industriali in zone marittime portuali dedicati alla demolizione navale. Il testo tiene conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari.