LIVORNO – Giulio Schenone, 52 anni, amministratore delegato di Gip di Genova ( Gruppo Investimenti Industriali ) dopo il passaggio dell’azienda terminalistica a due importanti fondi finanziari internazionali ha deciso di battere più velocemente la strada aperta da Luigi Negri, l’imprenditore sardo – genovese che è diventato uno dei big dei porti di Genova e di Livorno con i terminal Sech e Darsena Toscana. Schenone non lo nasconde, ha molta fretta: “ Ci sarà sempre più integrazione – dice in un’intervista al qualificato giornale on line The Medi Telegraph – fra il Tdt e il Sech: dobbiamo fare sinergie “ E non nasconde che adesso punta alla Darsena Europa, la mega banchina che i livornesi sognano da vent’anni e di cui, per ora, sentono molto parlare ma non vedono entusiasmi ministeriali e fatti concreti. Per noi – prosegue Schenone- è una priorità e presenteremo una manifestazione di interesse. Il bando scade alla fine di settembre e il nostro gruppo sta decidendo con quale formula presentarsi. Stiamo vagliando più opzioni. Abbiamo la forza finanziaria, siamo corteggiati da diversi partner industriali, anche cinesi. Ritengo però che questa strada abbia diverse criticità. “
L’interesse di Gip per la Darsena Europa era noto, ne aveva già parlato a Bruxelles Luigi Negri un paio di anni fa durante un’intervista a Il Tirreno. Interesse confermato anche dalla recente visita al Terminal Darsena Toscana di un forte gruppo finanziario cinese invitato dai dirigenti portuali Enzo Raugei e Marco Dalli dal momento che la Compagnia ne è socia al 20 per cento. Insomma Gip, che quest’anno al TDT movimenterà circa 600 mila teu, tende decisamente ad ampliare la sua presenza nel porto di Livorno acquisendo anche la Darsena Europa. E a questo proposito Schenone ne ha parlato pure con il Sole 24 ore assicurando che “ da soli o con qualcuno, e comunque in posizione di preminenza, parteciperemo alla gara” per questa maxi Darsena che dovrà ospitare le mega navi da 18 mila teu e forse da 20 mila.
E a proposito dei mega container Schenone ha parlato anche dei terminal Sech e Bettolo, che nel porto di Genova si estendono nella zona tra Calata Sanità e l’inizio di Sampierdarena, che potrebbero essere gestiti come un’unica entità. Ma il problema delle navi da 18 mila teu in quella parte dello scalo ligure, dice Schenone, non si porrà prima di 5 – 6 anni perché non sono previste navi di quella capacità sulle rotte del Meditererraneo. Ecco, il tempo giusto per realizzare a Livorno la Darsena Europa, aggiungiamo noi. Se non ci sarà un terzo rinvio del bando. Che sarebbe, diciamolo chiaramente, un brutto segnale.