MESTRE, VENEZIA – «Un omaggio ai lavoratori marittimi, a chi ci consente ogni giorno di vestirci, mangiare, bere ci porta l’energia, silenziosamente, senza poter esprime il diritto costituzionale al voto, che nonostante la digitalizzazione non siamo ancora stati in grado come sistema Paese di trovare un sistema, a mio avviso semplicissimo, per consentire nostri concittadini» – lavoratori marittimi imbarcati – «di esprimere il loro voto durante le elezioni».
Cosi il direttore generale di Confitarma, Luca Sisto, è intervenuto sul tema del lavoro marittimo, con una richiesta forte e chiara al governo, denunciando la volazione del diritto costituzionale, durante la conferenza “Lavoratori marittimi, vita di mare e safe sailing – Sicurezza, formazione e difficoltà” – organizzata dal Propeller Club Port of Venice, a Mestre, Club guidato dalla presidente Anna Carnielli.
Iniziativa alla quale sono intervenuti come relatori, in presenza e da remoto, Umberto Masucci, presidente Propeller nazionale, Norman Padhalin console generale delle Filippine a Milano, Giorgia De Biasi, console onorario delle Filippine per il Veneto, Isabella Susy De Martini, ufficiale medico di bordo, Claudio Tomei, presidente USCLAC (Unione Sindacale Capitani Lungo Corso) Giovanni Lettich, presidente nazionale Collegio Capitani LCM, Agostino Benvegnù, referente per il dipartimento di Venezia del Collegio Nazionale Capitani L.C.M., Massimo Maiolo, capitano di Vascello Capitaneria di Porto di Venezia. Inoltre con la partecipazione di Paola Vidotto, direttore Accademia Italiana Marina Mercantile, Fabrizio Zerbini, presidente Propeller Club Trieste e Corriere marittimo che ha moderato l’iniziativa.
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«Crediamo molto nel Propeller, nel ruolo che svolge, anche, per aiutare le associazioni di categoria a sviluppare i temi del mare” – «l’esempio del Propeller veneziano” ha specificato Sisto -«penso che sia un’eccellenza a livello nazionale, credo molto in quello che state facendo”.
Ha concluso Sisto: «Durante il lockdown del covid i lavoratori marittimi per i problemi di avvicendamento, sono stati a bordo anche più di un anno in tutti i porti del mondo. Un grande sacrificio da parte di questi uomini che ci hanno permesso di continuare la nostra vita, asset strategico di un’industria, dal quale non si può prescindere quando si parla dei mestieri del mare, per questo penso che Confitarma abbia una voce importante sul tema. Un matrimonio indissolubile tra la nave e il suo equipaggio, l’industria marittima navale italiana e i suoi equipaggi».
Lucia Nappi