MILANO– La Corte costituzionale, con la Sentenza n.157 del 6 luglio 2017, ha dichiarato l’illegittimità della Legge della Regione Toscana n.31 del 9 maggio 2016 sulle concessioni demaniali marittime, che dettava disposizioni sulle procedure comparative inerenti il rilascio delle concessioni demaniali con finalità turistico-ricreative nonché dei piani di utilizzazione delle aree demaniali predisposti dalla Regione e prevedeva, in particolare, un indennizzo per il concessionario uscente.
La Corte ha quindi ribadito che i criteri e le modalità di affidamento delle concessioni demaniali marittime devono essere stabiliti nell’osservanza dei “principi della libera concorrenza e della libertà di stabilimento, previsti dalla normativa comunitaria e nazionale”.
“La pronuncia della Corte dimostra le lacune dell’attuale quadro normativo” – ha dichiarato Lamberto Tacoli, presidente di Nautica italiana – “Come Associazione che rappresenta l’industria nautica italiana, chiediamo che venga accelerato l’iter legislativo di riordino delle concessioni demaniali marittime. Definire un quadro normativo chiaro per le concessioni demaniali e gli operatori che vogliono investire in strutture di accoglienza per la nautica, è infatti strategico per il rilancio del turismo nautico nel nostro Paese.”
L’Italia, con oltre 157 mila posti barca (fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti 31/12/2015) è naturalmente una destinazione per il turismo nautico che rappresenta un importante volano di sviluppo economico e dei territori: le coste e i porti del nostro paese sono tradizionalmente meta di piccole e grandi imbarcazioni che contribuiscono a creare un significativo indotto turistico. In particolare, sulla base dei dati raccolti e diffusi da Federagenti, ogni anno sono quasi 7000 le “toccate” in Italia dei Superyacht, per una permanenza media di 2,8 giorni: un potenziale che potrebbe crescere notevolmente con indubbi effetti positivi sul sistema paese.